Le Muffe: Nemiche Silenziose dei Beni Archivistici e Librari
Le muffe rappresentano una minaccia costante per archivi, biblioteche e musei.
Questi organismi fungini microscopici possono causare danni irreparabili a libri, documenti antichi e collezioni di inestimabile valore. In questo articolo esploreremo come identificare, prevenire e combattere le muffe per proteggere i nostri preziosi beni archivistici e librari.
La Natura Insidiosa delle Muffe nei Beni Archivistici e Librari
Le muffe sono organismi fungini che si nutrono di materiale organico, trovando negli archivi e nelle biblioteche un ambiente spesso ideale per il loro sviluppo. Comprendere la loro natura è il primo passo per combatterle efficacemente.
Condizioni Favorevoli alla Crescita delle Muffe
Le muffe prosperano in condizioni ambientali favorevoli. In particolare in ambienti indoor caratterizzati da:
- Umidità relativa superiore al 60-65%
- Temperature tra 20°C e 35°C
- Scarsa circolazione d’aria
- Presenza di nutrienti (polvere, sporco, materiali organici)
Queste condizioni, purtroppo comuni in molti archivi e biblioteche, permettono alle spore fungine di germinare e diffondersi rapidamente, talvolta anche in meno di 24-48 ore (questo tempo può ridursi in caso di libri e documenti alluvionati, bagnati o molto umidi). La velocità di proliferazione rende cruciale una prevenzione attiva e un monitoraggio costante degli ambienti di conservazione.
Muffe Attive vs. Muffe Dormienti: Un Pericolo Duplice
La distinzione tra muffe attive e dormienti è fondamentale per la conservazione dei beni archivistici e librari e per il loro trattamento nel caso di un’infezione acclarata o potenziale:
Muffe Attive
Le muffe attive rappresentano una minaccia immediata e visibile. Si caratterizzano per:
- Aspetto umido e polveroso
- Facile sfaldamento al tocco
- Odore caratteristico “terroso”
- Rapida diffusione
Queste muffe richiedono un intervento urgente per prevenire danni estesi.
La loro presenza rende necessario un trattamento immediato eindica condizioni ambientali favorevoli alla crescita fungina. Queste condizioni — se si escludono casi evidenti come il verificarsi di catastrofi naturali (come alluvioni, esondazioni, etc.) o artificiali (rotture o attivazioni fortuite degli impianti antincendio, rotture di tubature, rotture dell’impianto di condizionamento etc.) — vanno sempre rintracciate con attenzione.
Esse annoverano spesso infiltrazioni d’acqua, presenza di umidità di risalita, acquisizioni recenti di collezioni purtroppo infette, etc.
Qualunque sia la causa, una volta identificata, essa va prontamente affrontata e rimossa. Non solo. L’ambiente indoor in cui l’infezione si è verificata va bonificato e risanato per evitare il perpetuarsi del problema all’indomani del ricollocamento delle collezioni sanificate.
Muffe Dormienti
Sebbene meno evidenti, le muffe dormienti non sono meno pericolose. Si contraddistinguono per:
- Aspetto secco e polveroso
- Difficoltà di sfaldamento al tocco
- Capacità potenziale di riattivarsi rapidamente in condizioni favorevoli
Le muffe dormienti o quiescenti possono ingannare, apparendo innocue. Tuttavia, possono riattivarsi rapidamente se esposte a condizioni favorevoli, rappresentando un rischio latente per le collezioni.
La loro presenza indica l’opportunità di un monitoraggio costante, l’utilità di misure preventive per evitare future infestazioni attive, la necessità di uno specifico trattamento di sanificazione.
L’Impatto Devastante delle Muffe sui Beni Archivistici e Librari
Le muffe possono causare danni irreparabili alle collezioni di libri e documenti antichi, compromettendo sia il **valore storico** che l’integrità fisica. Comprendere l’entità di questi danni è cruciale per apprezzare l’importanza della prevenzione e di un trattamento di sanificazione tempestivo.
Danni Strutturali ai Materiali
Le muffe attaccano la struttura stessa dei materiali archivistici. In particolare:
- Indeboliscono le fibre della carta, rendendola fragile e soggetta a rotture
- Degradano le colle e gli adesivi, compromettendo le legature dei libri
- Causano la delaminazione di fotografie e documenti stratificati
Questi danni strutturali possono rendere i documenti inutilizzabili, compromettendo permanentemente il loro valore storico e culturale.
Alterazioni Estetiche e Perdita di Informazioni
L’impatto delle muffe in termini di difficoltà di visualizzazione dei supporti può essere devastante:
- Creano macchie e scolorimenti che oscurano il testo
- Alterano i pigmenti e gli inchiostri, modificando l’aspetto originale dei documenti
- Possono rendere illeggibili parti cruciali di manoscritti o testi antichi
Queste alterazioni non solo danneggiano l’estetica dei documenti ma possono anche portare alla perdita irreversibile di informazioni storiche preziose.
Degradazione Chimica e Accelerazione del Deterioramento
L’attività metabolica delle muffe ha effetti chimici dannosi:
- Aumenta l’acidità dei materiali, accelerando il processo di deterioramento
- Produce enzimi che degradano la cellulosa e altre componenti organiche
- Crea un ambiente favorevole per l’attacco di altri agenti dannosi come insetti e batteri (non è raro rintracciare negli archivi e nelle biblioteche infezioni fungine e infestazioni di insetti allo stesso tempo, in quanto alcune specie di insetti, traggono nutrimento dalle muffe stesse)
Questi processi chimici possono innescare un ciclo di deterioramento difficile da arrestare, minacciando l’integrità a lungo termine delle collezioni.
Rischi per la Salute di Operatori e Utenti
Oltre ai danni ai materiali, le muffe rappresentano un serio rischio per la salute di operatori e fruitori dei beni archivistici e librari:
- Causano allergie e irritazioni respiratorie
- Possono provocare problemi cutanei in caso di contatto diretto
- Alcune specie producono micotossine potenzialmente pericolose, specialmente in persone con un sistema immunitario già compromesso
La presenza di muffe richiede quindi non solo misure di conservazione ma anche protocolli di sicurezza per proteggere il personale e gli utenti degli archivi e delle biblioteche.
Strategie di Prevenzione: Proteggere i Beni Archivistici e Librari dalle Muffe
La prevenzione rimane la strategia più efficace ed economicamente vantaggiosa per proteggere i beni archivistici e librari dalle muffe.
Implementare misure preventive rigorose può significativamente ridurre il rischio di infestazioni e preservare l’integrità delle collezioni nel lungo termine.
Controllo Ambientale: La Prima Linea di Difesa
Mantenere condizioni ambientali stabili e sfavorevoli alla diffusione delle spore fungine è fondamentale per prevenire la crescita delle muffe. In linea di principio è opportuno:
- Mantenere l’umidità relativa nell’ambiente di conservazione al di sotto il 60%, idealmente tra il 45% e il 55%
- Regolare la temperatura tra 18-20°C
- Garantire una buona circolazione dell’aria
- Mantenere distanti dalle pareti scaffalature e ripiani e lasciare altresì un adeguato spazio tra i volumi o i faldoni per evitare il formarsi di microclimi dannosi
L’utilizzo di sistemi di climatizzazione avanzati e deumidificatori è essenziale per raggiungere questi obiettivi. In particolare, l’impiego di INT4SAN, un innovativo deumidificatore e purificatore d’aria sviluppato da Fratielivi in collaborazione con Tergeosan, può migliorare significativamente la qualità dell’aria e il microclima negli ambienti di conservazione. INT4SAN utilizza un sistema di filtraggio a 5 stadi, incluso un filtro HEPA H14, che neutralizza non solo le muffe e le spore aerodisperse ma elimina anche polveri sottili, inquinanti e batteri con un’efficacia del 99,995%. Il macchinario è in grado di depurare sino a 1200m³ di aria all’ora, coprendo una superficie di ben 500 metri quadrati.
Monitoraggio Costante: Vigilanza Continua
Un monitoraggio regolare permette di identificare e affrontaretempestivamente eventuali problemi. In accordo con le diverse istituzioni internazionali che si occupano di tutela e salvaguardia del patrimonio archivistico e librario, noi della Fratielivi raccomandiamo di:
- Utilizzare datalogger calibrati per registrare temperatura e umidità
- Effettuare ispezioni visive regolari delle collezioni, prestando particolare attenzione ad aree nascoste e angoli
- Implementare sistemi di allarme per variazioni ambientali anomale
- Effettuare ispezioni visive dell’interno degli ambienti di conservazione ponendo attenzione a soffitti, pareti, pavimenti e ad eventuali segnali di infiltrazioni d’acqua o di umidità (muri scrostati, pavimenti umidi, macchie alle pareti o al soffitto).
Queste pratiche consentono di rilevare variazioni ambientali o segni precoci di infestazione, permettendo interventi rapidi prima che il problema si diffonda.
Pulizia e Manutenzione: Ridurre le Fonti di Nutrimento
La pulizia regolare riduce il rischio di infestazioni fungine privando le muffe di potenziali fonti di nutrimento. Per questo si raccomanda in genere di:
- Eseguire pulizie regolari con aspirapolveri dotati di filtri HEPA
- Mantenere gli spazi liberi da polvere e detriti
- Implementare protocolli di pulizia specifici per i materiali archivistici e librari seguendo le regole della conservazione preventiva
Una corretta igiene degli ambienti non solo previene la crescita delle muffe ma migliora anche la qualità complessiva dell’ambiente di conservazione.
Formazione del Personale: Quando la Conoscenza è Potere
Un personale ben formato rappresenta la prima linea di difesa contro le muffe. Per questo è opportuno:
- Educare lo staff e gli operatori dell’archivio, della biblioteca o dell’ente preposto alla conservazione del materiale archivistico, librario e documentario al riconoscimento precoce dei segni di muffa
- Educare le medesime persone al corretto utilizzo dei dispositivi di Sicurezza da utilizzare per salvaguardare la propria salute in caso di infestazione
- Implementare procedure di risposta rapida in caso di rilevamento
- Fornire aggiornamenti regolari sulle migliori pratiche di conservazione
La formazione continua assicura che tutto il personale sia preparato a identificare e rispondere prontamente a potenziali minacce fungine, contribuendo a una cultura della conservazione che assegni il giusto peso alla vigilanza e alla prevenzione.
Identificazione Precoce: Riconoscere i Segnali di Infestazione
Riconoscere tempestivamente i segnali di un’infezione fungina è cruciale per proteggere libri e documenti antichi. Un’identificazione precoce può fare la differenza tra un intervento mirato e localizzato e una vasta e costosa operazione di recupero, sanificazione e bonifica ambientale.
Segni Visivi di Infestazione da Muffe
Le muffe possono manifestarsi in vari modi sui materiali archivistici e librari. Possono presentarsi sotto forma di:
- Macchie o aloni colorati: possono variare dal bianco al verde, grigio, nero o rosa
- Puntini o chiazze di colore anomalo sulla superficie dei materiali
- Presenza di una sottile patina polverosa, specialmente in aree poco visibili
Spesso si compie l’errore di soffermarsi sulla valutazione delle sole superfici esposte. Invece ai fini di un rapido rilevamento di una potenziale infezione è importante esaminare attentamente anche le aree nascoste come i dorsi dei libri e gli spazi tra i volumi o i faldoni.
Alterazioni Strutturali dei Materiali
Le muffe possono causare cambiamenti fisici nei supporti. Un operatore attento potrà riscontrare alcuni segnali, tra i quali:
- Distorsioni o ondulazioni della carta, specialmente in presenza di umidità
- Fragilità insolita di pagine o legature
- Disgregazione o sfaldamento delle superfici al tocco leggero
Questi cambiamenti strutturali possono essere indicativi di un’infestazione fungina in corso o pregressa.
Segnali Olfattivi
L’olfatto può essere un prezioso alleato nell’identificazione precoce perché può consentire di rilevare:
- Odore caratteristico di muffa o umidità, spesso descritto come “terroso” o “stantio”
- Intensificazione dell’odore in spazi chiusi o poco ventilati
Un cambiamento nell’odore dell’ambiente può essere uno dei primi segnali di un problema di muffe, anche prima che diventino visibili sui supporti.
Utilizzo di Strumenti Diagnostici
Per un’identificazione più accurata, possono essere impiegati strumenti specifici, come:
- Lampade UV per evidenziare la fluorescenza caratteristica di alcune specie fungine (si ricorda comunque che le radiazioni ultraviolette sono dannose per libri e documenti per cui queste lampade vanno utilizzate con attenzione e per brevissimo tempo)
- Torce a luce radente per identificare delle irregolarità nei supporti
- Microscopi portatili per l’esame ravvicinato di aree sospette
- Analisi microbiologiche svolte da personale specializzato per la conferma e l’identificazione delle specie fungine presenti
Questi strumenti possono fornire informazioni cruciali per guidare le strategie di intervento, di sanificazione e di prevenzione
La Necessità di una Risposta Rapida: Affrontare un’Infestazione di Muffe
Quando si rileva la presenza di muffe su libri o documenti antichi, agire rapidamente è fondamentale per limitare i danni, prevenire la diffusione dell’infestazione, incorrere in operazioni di sanificazione e bonifica ancora più costose.
Una risposta efficace richiede un approccio sistematico e l’impiego di tecnologie avanzate.
Isolamento e Contenimento
Rilevata l’infezione, il primo passo cruciale è isolare l’area contaminata. Occorre:
- Sigillare la zona interessata per prevenire la diffusione delle spore
- Utilizzare barriere fisiche come teli di polietilene e nastro adesivo
- Limitare l’accesso all’area solo al personale autorizzato e protetto
Queste misure di contenimento sono essenziali per prevenire la contaminazione di altre parti della collezione. Le spore fungine, occorre ricordarlo, sono così piccole e leggere da rimanere sospese nell’aria anche per lunghi periodi e viaggiare attraverso correnti anche a distanze significative. Questa dispersione aerea implica che basta veramente poco — anche il semplice movimento e via vai nell’area contaminata delle persone — per rischiare la colonizzazione di materiali conservati in aree diverse da quella colpita.
La Necessità di una Valutazione Professionale
Per una risposta efficace è fondamentale consultare esperti e aziende qualificate. Solitamente, queste aziende annoverano nel loro personale un team di intervento dedicato che, come la Fratielivi, è composto da restauratori, conservatori, biologi e tecnici addetti alla sanificazione. Solitamente:
- I restauratori qualificati valutano l’entità del danno
- I biologi esperti nei beni culturali identificano le specie fungine presenti per determinare il trattamento più appropriato
- In collaborazione con i tecnici, le due precedenti figure definiscono un piano di intervento personalizzato in base alla situazione specifica
Occorre ribadire che solo una valutazione accurata può infatti guidare una serie di decisioni cruciali, prime tra tutte come risanare l’ambiente che dovrà ospitare successivamente i materiali sanificati e ricondizionati e quali trattamenti adottare per la sanificazione dei materiali.
Nella foto sottostante – di Fiorella Baldisserri – è possibile notare Matteo Montanari, partner storico della Fratielivi con Biores e biologo specializzato in beni culturali, mentre procede ad un prelievo volto a valutare la specie fungina presente sul supporto, di modo da valutare il trattamento di sanificazione più appropriato.
Stabilizzazione Ambientale
Intervenire immediatamente sulle condizioni ambientali è cruciale per arrestare il rischio di ulteriori danni. Le priorità consistono nella:
- Rapida riduzione dell’umidità relativa fino a valori compatibili con un ambiente ostile alla proliferazione fungina (45%-55%)
- Sanificazione dell’aria per neutralizzare le spore aerodisperse
Successivamente si può procedere al ripristino della sua circolazione, posto che i sistemi di aerazione e di climatizzazione siano stati opportunamente bonificati (e i filtri sostituiti). INT4SAN, come abbiamo già avuto modo di sostenere, è l’alleato ideale di qualsiasi operazione piccola o grande di sanificazione ambientale in quanto deumidifica e al contempo sanifica l’aria neutralizzando spore, inquinanti, e polveri.
Documentazione e Pianificazione
Una documentazione accurata è essenziale per il processo di recupero dei materiali infestati. I materiali danneggiati vanno fotografati e catalogati. L’estensione dell’infezione va documentata, anche attraverso video. Infine, sulla base della valutazione dei danni e dell’entità dell’infestazione si potrà pianificare il recupero, procedere al trattamento, monitorare i suoi progressi, anche a eventuali scopi assicurativi.
Tecniche di Trattamento: Sanificare i Materiali Contaminati
La rimozione delle muffe da libri e documenti antichi richiede tecniche specializzate per evitare ulteriori danni. L’impiego di tecnologie all’avanguardia e procedure standardizzate è fondamentale per implementare trattamenti efficaci e sicuri per i materiali, per gli operatori che procederanno al recupero e alla sanificazione e per l’ambiente.
Le procedure utilizzate per la rimozione delle muffe variano.
I fattori che rilevano per la scelta delle modalità di sanificazione sono: il grado di umidità del materiale, la presenza di muffe attive o secche, l’estensione in metri lineari della documentazione colpita.
Utilizzo di Docursan1 per materiali umidi, muffe attive e infestazioni gravi
Per infestazioni severe che coinvolgono meno di 40 o più di 100 metri lineari di documentazione umida e contaminata da muffe attive, la nostra azienda interviene in loco con Docursan1.
Docursan1 è un macchinario all’avanguardia inventato da Pietro Livi e in grado di deumidificare, sanificare e disinfestare fino a 7 metri di documentazione lineare per ciclo.
In particolare, Docursan1:
- Sanifica sia a livello topico che a “cuore” del volume in una camera di trattamento stagna
- Opera attraverso una combinazione di forze termiche e agenti chimici – a base di sali di ammonio quaternario – del tutto conformi alle norme in vigore per il trattamento del materiale cartaceo soggetto a tutela.
- Si contraddistingue per un’efficacia certificata superiore al 99% contro muffe, spore fungine, batteri gram positivi e negativi, insetti, virus
A valle del trattamento con Docursan1, il materiale sanificato viene sottoposto ad una depolveratura accurata su banco aspirante dotato di filtri HEPA.
Applicazione di procedure di Pulizia a Secco e trattamenti chimici mirati per materiali contaminati da muffe inattive o secche
Nel caso in cui le muffe siano inattive o secche e le contaminazioni lievi la Fratielivi attua una procedura diversa.
Dapprima si esegue la depolveratura a mano — procedendo dall’area meno contaminata a quella più contaminata attraverso movimenti leggeri e direzionali — su banco aspirante.
Poi si tratta il materiale in modo topico per tamponatura.
In questo caso i trattamenti chimici prevedono l’utilizzo di prodotti a base di sali di ammonio quaternario o di un preparato costituito da una combinazione di acqua distillata e alcol al 70%.
Dopo di che si attende che l’umidità residua, controllata attraverso apposite sonde, svanisca.
Utilizzo del CryoSafety System per il precongelamento in loco e il successivo trasporto in azienda per la sanificazione
Per un ammontare di metri lineari incluso tra i 40 e i 100, il trattamento avviene in azienda previo precongelamento in loco e trasporto assicurato, per ragioni di convenienza logistica ed economica.
Questa stessa tipologia di trattamento viene applicata nel caso di grandi catastrofi naturali come alluvioni e allagamenti che colpiscono centinaia di metri di documentazione o rendono impossibili le operazioni di sanificazione in loco.
In questi casi, il team della Fratielivi opera sul posto attraverso il Cryo Safety System, una procedura introdotta per arrestare lo sviluppo delle muffe e porle in uno stato di quiescenza rapidamente.
Il metodo prevede che i restauratori e i membri della squadra isolino i materiali già infettati dalle muffe o completamente bagnati riponendoli in sacchetti di plastica.
Il materiale così ordinato viene poi inserito in appositi contenitori modulari controllati da sonde in cui viene raggiunta – anche a cuore libro – in tempi rapidissimi una temperatura inferiore ai quindici gradi.
Questo processo di messa in sicurezza preliminare garantisce il blocco di ogni proliferazione dannosa delle spore e la possibilità di un trasporto più agevole, flessibile e in condizioni di totale sicurezza del materiale verso le celle frigorifere dell’azienda, dove potrà avvenire la crioconservazione definitiva che prelude alle operazioni di disinfezione vera e propria.
Il CryoSafetySystem ha dimostrato la sua eccezionale efficacia fin dal suo debutto nel 2021, quando ha salvaguardato preziosi documenti dell’Archivio Centrale dello Stato colpiti dall’acqua.
L’innovativo sistema di precongelamento parametrizzato e modulare inventato dalla Fratielivi ha ricevuto la sua definitiva consacrazione nel 2023, quando è stato impiegato in risposta alle devastanti alluvioni che hanno colpito l’Emilia Romagna. mettendo in pericolo una parte importante dei suoi beni archivistici e librari.
In queste circostanze critiche, il CryoSafetySystem ha permesso di mettere in immediata sicurezza migliaia di volumi e documenti di valore inestimabile.
Esso ha contrastato efficacemente la proliferazione di muffe e spore fungine e garantito un recupero più agevole e sicuro del patrimonio culturale minacciato.
In tutti i casi descritti, l’ultimo passo consiste nel ricondizionamento del materiale sanificato e nella sua ricollocazione, preceduta dalla pulizia e dalla disinfezione delle scaffalature.
A completamento di questo paragrafo va evidenziato che vanno evitate soluzioni fai da te a base di sostanze come la candeggina.
Va, inoltre, assolutamente evitato il ricorso a trattamenti in voga in passato ma ancora propagandati da alcune ditte nel presente.
Ci riferiamo a trattamenti basati sull’ossido di etilene. Questa sostanza non dovrebbe mai essere utilizzata per pulire materialearchivistico e librario contaminato dalle muffe per diversi motivi:
1) è altamente tossica e cancerogena per l’uomo;
2) dopo il trattamento possono permanere residui chimici su materiali trattati, dannosi sia per chi li manipola sia per la loro conservazione a lungo termine poichésono fonte di deterioramento;
3) innescano reazioni chimiche interagendo con i materiali di cui sono composti i libri, provocando alterazioni o danni irreversibili e indebolendo la struttura fisica dei supporti compromettendone la conservazione a lungo termine.
Prevenzione a Lungo Termine: Strategie per una Protezione Duratura dei beni archivistici e librari dalle muffe
Per garantire una protezione duratura dei beni archivistici e librari dalle muffe, è essenziale adottare un approccio proattivo e integrato.
Implementare strategie di prevenzione a lungo termine non solo protegge le collezioni, ma riduce anche i costi futuri di intervento e di sanificazione.
A nostro avviso sono quattro gli ingredienti essenziali di una strategia completa.
Sviluppo di un Piano di Emergenza Completo
Per la prevenzione a lungo termine, un piano di emergenza ben strutturato è fondamentale. A nostro avviso esso deve:
- Definire procedure dettagliate per vari scenari di infezione (e infestazione di insetti)
- Assegnare ruoli e responsabilità specifiche al personale
- Includere una lista di contatti di esperti e aziende fornitrici di servizi specializzati e dotate di personale costituito da restauratori qualificati
- Essere regolarmente aggiornato in base alla disponibilità di nuove conoscenze e tecnologie
- Un piano completo permette risposte rapide ed efficaci in caso di infezioni, minimizzando i danni potenziali
Formazione Continua del Personale
Anche investire nella formazione del personale è cruciale. Per questo è opportuno:
- Organizzare workshop regolari sulle tecniche di prevenzione e identificazione delle muffe
- Fornire aggiornamenti sulle nuove tecnologie e metodi di conservazione per la lotta alle muffe
- Condurre simulazioni di emergenza per testare la preparazione del personale
Una formazione continua ed efficace assicura che lo staff sia sempre preparato ad affrontare le sfide inerenti la conservazione.
Implementazione di Tecnologie Avanzate
L’uso di tecnologie moderne può migliorare significativamente la prevenzione. Raccomandiamo per questo di:
- Installare sistemi di monitoraggio ambientale automatizzati
- Utilizzare purificatori e deumidificatori d’aria avanzati come INT4SAN in aree critiche
- Implementare sistemi di allarme precoce per condizioni ambientali anomale
Queste tecnologie forniscono un controllo più preciso e una risposta più rapida alle minacce potenziali.
Collaborazione e Scambio di Conoscenze
Infine, riteniamo che la collaborazione con altre istituzioni e esperti del settore sia preziosa. Per questo ai nostri clienti raccomandiamo di
- Partecipare a conferenze, seminari e webinar sulla conservazione
- Condividere esperienze e best practice con altre biblioteche e archivi
- Collaborare con istituti di ricerca e aziende come la nostra per sviluppare nuove strategie di prevenzione
Lo scambio di conoscenze migliora le pratiche di conservazione e favorisce l’innovazione nel settore.
Conclusione: Un Impegno Continuo per la Salvaguardia dei Beni Archivistici e Librari
Le muffe rappresentano una sfida costante per la conservazione di libri e documenti antichi.
Tuttavia, con una comprensione approfondita, strategie di prevenzione efficaci e risposte rapide alle infestazioni, possiamo proteggere efficacemente i nostri preziosi beni archivistici e librari.
La chiave del successo risiede in un approccio integrato che combini:
- Vigilanza costante e monitoraggio ambientale
- Formazione continua del personale
- Utilizzo di tecnologie avanzate come Docursan1 e INT4SAN
- Collaborazione e condivisione di conoscenze nel settore
Investire nella prevenzione e nella formazione oggi significa preservare il nostro patrimonio documentale per le generazioni future.
La lotta contro le muffe è un impegno continuo, ma con le giuste strategie e gli strumenti più appropriati, possiamo assicurare che i nostri preziosi beni archivistici e librari rimangano sicuri, accessibili e ben conservati per gli anni a venire.