Cartotecnica per la lunga conservazione: quello che devi sapere per proteggere al meglio il tuo materiale archivistico e librario
La cartotecnica per la conservazione e il condizionamento
La cartotecnica per la lunga conservazione è un settore specializzato nella progettazione e produzione di contenitori destinati alla protezione del materiale archivistico, librario e documentario.
Questi contenitori nascono per proteggere da danni di tipo fisico, chimico e biologico e conservare al meglio e nel lungo periodo una vasta gamma di oggetti di grande valore storico e culturale.
Da documenti a libri antichi, da registri a carte sciolte, da pergamene a mappe geografiche, da periodici o opuscoli, da dipinti a stampe, etc. Non solo.
Particolari tipologie di contenitori sono anche utilizzate per salvaguardare e tutelare collezioni fotografiche di varia natura e di diverse epoche.
Dalle stampe tradizionali alle diapositive, fino a tipologie particolarmente delicate come i dagherrotipi, le ambrotipie, le stampe all’albumina e tanti altri materiali fotosensibili.
Ognuno di questi oggetti richiede soluzioni specifiche per preservarne l’integrità nel tempo, prevenendo il degrado fisico, chimico e biologico.
In questo articolo ti aiuteremo a orientarti, offrendoti le giuste basi per una scelta appropriata dei contenitori più adeguati, evidenziando come essi debbano essere conformi a normative internazionali, come la EN ISO 9706:2010 e la ISO 16245:2012, che stabiliscono standard precisi per garantire una protezione efficace.
Per la conservazione dei materiali fotografici – che presentano sfide di conservazione uniche e richiedono condizioni davvero speciali per rimanere integri nel tempo – ci soffermeremo sull’importanza del rispetto del Photographic Activity Test (PAT), regolato dalla ISO 18916:2007, che rappresenta un’ulteriore garanzia di sicurezza nonché di alcune eccezioni relative alla cosiddetta riserva alcalina.
Prima di approfondire queste normative ci soffermeremo però sia sulla pluralità di ragioni che depongono a favore dell’utilizzo di contenitori per conservare i beni archivistici, librari e documentari sia, in via preliminare, sulla loro eterogeneità.
L’importanza della cartotecnica nella conservazione a lungo termine
La protezione dei documenti, dei libri e delle fotografie e, più in generale, dei materiali archivistici, librari, documentari va, da sempre, oltre la loro semplice archiviazione.
Un appropriato utilizzo di appositi contenitori è infatti fondamentale perché essi:
- proteggono i beni dai danni legati alla più o meno frequente fruizione, offrendo una barriera che riduce l’usura dovuta alla manipolazione;
- tutelano i documenti durante gli spostamenti, prevenendo possibili danni da urti e vibrazioni;
- offrono sicurezza per la conservazione sugli scaffali, evitando deformazioni o piegature indesiderate;
- forniscono una prima linea di difesa contro eventuali danni da incendi, fumo o infiltrazioni d’acqua, mantenendo il contenuto al riparo da agenti potenzialmente distruttivi;
- proteggono efficacemente dalla luce diretta, prevenendo lo scolorimento e il deterioramento delle superfici;
- impediscono in prima battuta a insetti e muffe di proliferare indisturbati, stabilendo un primo confine contro questi agenti biologici;
- limitano l’accumulo di polvere e sporcizia, mantenendo i materiali puliti e in buone condizioni;
- fungono da barriera contro le variazioni di temperatura e umidità relativa nell’ambiente, riducendo il rischio di deformazioni e indebolimento delle strutture dei materiali;
- proteggono dall’inquinamento atmosferico, creando un microclima stabile che preserva l’integrità chimica e fisica dei materiali sensibili.
Chiaramente, una conservazione sicura dipende da una molteplicità di fattori, alcuni dei quali riconducibili ad un’accurata azione di protezione preventiva.
È indubbio, però, che la scelta della cartotecnica più adeguata alla tipologia di bene da proteggere possa costituire un fattore in grado di fare la differenza.
Soprattutto quando i materiali e i contenitori scelti rispettano pienamente le normative internazionali previste e le peculiarità del manufatto da tutelare.
Tipologie di contenitori e materiali: dallo standard al “su misura”
Un’adeguata conservazione dei materiali archivistici e librari richiede non solo contenitori rispettosi delle diverse normative ma prodotti specifici, in grado di soddisfare le esigenze di protezione delle varie tipologie di documenti.
Spesso, poi, come discuteremo più in dettaglio in seguito, queste esigenze sono così specifiche da richiedere una customizzazione spinta.
Più in generale, scatole, faldoni, tubi per mappe e cartelle d’archivio sono solo alcuni degli strumenti disponibili per conservare materiali come documenti, libri rari, mappe, pergamene e collezioni fotografiche.
La realtà è che ogni contenitore, a parità di condizioni, andrebbe sempre scelto in base alle caratteristiche e alle peculiarità del contenuto da proteggere.
Per questa ragione, le aziende produttrici come la Fratielivi affiancano all’attività di produzione di migliaia di articoli standard, l’attività di realizzazione di articoli su misura.
Ad esempio, i libri e i documenti rari beneficiano di scatole rigide appositamente realizzate su misura, che ne preservano la rilegatura e riducono i rischi della loro consultazione.
Un noto esempio è rappresentato dalla copia originale della Costituzione Italiana, custodita presso l’Archivio Centrale dello Stato, in un contenitore appositamente realizzato dalla nostra azienda.
Le fotografie, d’altra parte, possono richiedere buste o contenitori specifici, realizzati con materiali privi di riserva alcalina, che è invece fondamentale per la conservazione – come vedremo in seguito – di altre tipologie di beni.
Le normative fondamentali per una conservazione sicura
Esistono norme internazionali che forniscono indicazioni essenziali per garantire la durabilità, l’integrità e l’efficacia – rispetto al compito da svolgere – dei materiali utilizzati per la cartotecnica destinata alla lunga conservazione dei beni archivistici e librari.
Tra queste, la EN ISO 9706:2010 e la ISO 16245:2012 sono imprescindibili per la protezione di libri e altri materiali di archivio, mentre il PAT Test, regolato dalla ISO 18916:2007, è fondamentale per la conservazione delle fotografie.
Per questa ragione, archivi, biblioteche e musei, dovrebbero accertarsi, in vista di un eventuale acquisto di contenitori, che i prodotti rispettino le normative vigenti sui materiali con i quali vengono realizzati.
La Norma EN ISO 9706:2010: la durabilità della carta
La norma EN ISO 9706:2010 stabilisce i requisiti che devono essere posseduti dal materiale cartaceo utilizzato per la creazione di contenitori che hanno il compito di proteggere documenti che devono mantenere la loro integrità per decenni.
Questa norma richiede che la carta:
- Sia priva di acidi e lignina: La lignina, componente presente nel legno, accelera il degrado della carta, causando ingiallimento e perdita di resistenza. Eliminare questa sostanza evita il deterioramento prematuro.
- Contenga una riserva alcalina: Il carbonato di calcio è spesso utilizzato per creare una riserva alcalina nella carta, con una percentuale di almeno il 2%. Questo composto neutralizza eventuali acidi con cui la carta entra in contatto, proteggendo i materiali da fattori come l’inquinamento ambientale.
- Sia resistente all’invecchiamento: La norma richiede che la carta mantenga la sua integrità strutturale per un lungo periodo, senza sgretolarsi o deformarsi.
L’adozione di materiali conformi alla EN ISO 9706:2010 è fondamentale per chi desidera articoli di cartotecnica per archiviare documenti di valore storico o amministrativo senza rischi di deterioramento
Importanza dell’assenza di acidità e della riserva alcalina nei materiali impiegati per la cartotecnica per la lunga conservazione
Uno dei principali fattori di degrado della carta è l’acidificazione, un processo accelerato dai materiali acidi.
Per contrastare questo fenomeno, i materiali destinati alla creazione dei contenitori per la conservazione del materiale archivistico e librario dovrebbero avere un pH neutro o leggermente alcalino.
Inoltre, dovrebbero essere contraddistinti dalla cosiddetta riserva alcalina. Quest’ultima, come spiegheremo a breve, rappresenta una protezione aggiuntiva che agisce come barriera contro l’acidità e neutralizza eventuali contaminanti acidi.
Introduzione della riserva alcalina nei materiali utilizzati per la cartotecnica
Durante la produzione dei materiali cartotecnici destinati alla conservazione, la riserva alcalina viene creata aggiungendo composti alcalini, come il carbonato di calcio.
Questo processo consiste nell’integrare una piccola quantità di carbonato di calcio (solitamente almeno il 2%) direttamente nella carta o nel cartone con cui verranno confezionati i contenitori.
Tale percentuale viene stabilita secondo gli standard ISO, come la ISO 9706:2010, e garantisce che il materiale mantenga un pH stabile, neutro o leggermente alcalino, in grado di neutralizzare eventuali acidi esterni.
Funzione della riserva alcalina come “cuscinetto chimico”
Il carbonato di calcio funge da tampone chimico, o cuscinetto, contro l’acidità.
Quando materiali contenenti una riserva alcalina entrano in contatto con acidi provenienti dall’ambiente, la riserva reagisce con questi acidi, neutralizzandoli e prevenendo così un calo del pH.
Questo rallenta drasticamente il deterioramento del bene archivistico o librario da proteggere, limitando fenomeni di ingiallimento e fragilità.
Benefici della riserva alcalina
La riserva alcalina è uno degli elementi più importanti per una conservazione di qualità. Come abbiamo già affermato, agisce come un “tampone chimico” contro l’acidità che può derivare dall’inquinamento e da altre fonti esterne.
Specifichiamo meglio i suoi vantaggi principali. Essi sono:
- Neutralizzazione dell’acidità: La riserva alcalina previene il deterioramento causato dall’esposizione ad acidi, preservando l’integrità e la leggibilità dei documenti.
- Durata prolungata: Questa caratteristica è particolarmente utile per i materiali che devono essere conservati in ambienti esposti a sbalzi di umidità e temperatura, poiché il pH stabile limita le reazioni chimiche dannose.
- Protezione estesa: La riserva alcalina garantisce una barriera contro l’ingiallimento e la fragilità, caratteristiche tipiche dei materiali acidi.
Eccezioni: quando evitare la riserva alcalina nei materiali
Pur essendo fondamentale per la maggior parte dei materiali, in alcuni casi la riserva alcalina è sconsigliata.
Per i materiali fotografici, per esempio. In particolare per quelli fotosensibili come le stampe a base di sali d’argento, che possono reagire negativamente con i composti alcalini.
In questi casi, è preferibile optare per carta neutra ma priva di riserva alcalina, per evitare alterazioni o danni alle immagini.
Altri casi particolari
Esistono altri beni archivistici e librari che potrebbero richiedere che carta e cartone utilizzati per il confezionamento degli articoli per la loro conservazione siano privi di riserva alcalina:
- Documenti con inchiostri sensibili: Alcuni inchiostri storici o opere d’arte su carta potrebbero reagire chimicamente con il carbonato di calcio. In questi casi, una carta a pH neutro ma priva di riserva alcalina è la scelta migliore.
- Necessità di pH strettamente neutro: In situazioni che richiedono un ambiente chimicamente neutro, la riserva alcalina potrebbe risultare controproducente. Per garantire una conservazione ottimale, si opta, in quest’ultimo caso, per materiali senza riserva, sottoposti, però, ad un rigoroso controllo del pH.
ISO 16245:2012: Requisiti per contenitori e cartelle
La ISO 16245:2012 è quella norma che stabilisce i requisiti per contenitori e cartelle destinate alla conservazione di documenti di valore.
La conformità a questa norma garantisce che i materiali utilizzati siano adatti a preservare i documenti dalle condizioni ambientali, prevenendo danni fisici e chimici.
I principali requisiti includono:
- Traspirabilità: I contenitori devono essere capaci di evitare l’accumulo di umidità all’interno, pur mantenendo una barriera contro polvere e contaminanti.
- Assenza di acidi e lignina: Gli acidi accelerano il deterioramento della carta, mentre la lignina causa ingiallimento. Per questo motivo i contenitori devono essere chimicamente inerti.
- Resistenza strutturale: La norma richiede che i materiali siano resistenti alla trazione e alla compressione, per evitare che si deformino nel tempo e per supportare il contenuto senza causare danni.
Il rispetto della ISO 16245:2012 è fondamentale per garantire che i documenti conservati non subiscano degradi fisici o chimici nel tempo.
PAT Test (ISO 18916:2007): Protezione per i materiali fotografici
La ISO 18916:2007, conosciuta come PAT Test (Photographic Activity Test), è una norma volta a stabilire una procedura essenziale per valutare la sicurezza dei materiali destinati alla conservazione di fotografie.
Il test è progettato per garantire che i contenitori o le cartelle non causino danni chimici alle immagini nel lungo periodo.
I materiali che superano il PAT Test sono ideali per preservare fotografie a base di sali d’argento, come le stampe in bianco e nero.
Elementi chiave del PAT Test
Il PAT Test verifica diversi aspetti importanti per la conservazione dei materiali fotografici:
- Reattività chimica: I materiali di conservazione devono essere privi di sostanze che possano reagire con i sali d’argento. L’assenza di tali reazioni evita problemi come l’ingiallimento e la scoloritura.
- Emissione di sostanze volatili: La carta e il cartone devono essere privi di composti come acidi o formaldeidi, che potrebbero danneggiare la superficie della fotografia.
- Durabilità e resistenza all’invecchiamento: Il PAT Test simula condizioni di invecchiamento per valutare la capacità dei materiali di mantenere inalterate le proprie caratteristiche protettive nel tempo.
Utilizzare materiali conformi al PAT Test è essenziale per la conservazione a lungo termine di fotografie, perché garantisce, a parità di altri fattori, che le immagini restino inalterate e intatte.
Come scegliere i materiali e i contenitori ideali per la conservazione
Come dovrebbe risultare chiaro da quanto esposto, la scelta dei materiali e dei contenitori per la conservazione non dovrà mai essere limitata dal semplice soddisfacimento del requisito della protezione “fisica” dei beni archivistici e librari.
È infatti essenziale che i materiali impiegati per la realizzazione dei contenitori rispettino le normative internazionali di conservazione per preservare i manufatti da minacce ambientali, meccaniche e chimiche.
Materiali a prova di tempo e standard internazionali
Lo ribadiamo. Per garantire una protezione durevole, carta e cartone utilizzati – per esempio per la realizzazione di scatole e cartelle – devono avere un pH neutro o leggermente alcalino, essere privi di lignina e contenere una riserva alcalina (come il carbonato di calcio) per contrastare eventuali acidi presenti nell’ambiente.
Solo l’adozione di questa tipologia di “materia prima” ci assicura infatti che il contenitore rimanga chimicamente stabile, prevenendo reazioni che potrebbero danneggiare i documenti conservati.
Inoltre, per alcune tipologie di contenuti, come le fotografie sensibili a reazioni chimiche, può essere necessario, come abbiamo già scritto, evitare la riserva alcalina per evitare danni specifici. Lo stesso dicasi negli altri casi particolari che abbiamo trattato.
Tipologie di contenitori: dallo standard al personalizzato
La scelta del contenitore giusto, come abbiamo già detto, dipende strettamente dalle caratteristiche specifiche del materiale da proteggere.
Approfondiamo brevemente questo aspetto.
- Scatole rigide e realizzate su misura: Particolarmente adatte per libri rari, volumi preziosi e documenti antichi, queste scatole vengono progettate per offrire una protezione ottimale della rilegatura, limitare l’esposizione alla polvere e alla luce e facilitare una consultazione controllata e sicura.
- Buste e cartelle speciali: I materiali sciolti, come fotografie, stampe e documenti di valore storico, richiedono un approccio dedicato. Per questi manufatti, buste e cartelle devono essere realizzate con materiali privi di sostanze nocive e possibilmente trasparenti, come il poliestere o il polipropilene, per consentire l’osservazione senza la necessità di manipolare il documento.
- Tubi per mappe, pergamene e grandi formati: Materiali di grandi dimensioni, come mappe e pergamene, richiedono spesso contenitori cilindrici che permettano di conservarli arrotolati senza causare pieghe o lacerazioni. I tubi devono essere realizzati in materiali robusti e chimicamente stabili, come polietilene o poliestere ad esempio, per garantire una protezione duratura contro fluttuazioni ambientali e danni meccanici.
Opzioni di personalizzazione: una soluzione per ogni esigenza
Per materiali particolarmente preziosi o per manufatti e reperti che presentano esigenze specifiche, le istituzioni e gli archivi spesso scelgono di collaborare con aziende specializzate come la nostra nella produzione di contenitori personalizzati.
Alcuni manufatti, come abbiamo più volte riscontrato nella nostra esperienza di produttori, possono richiedere accorgimenti particolari; come imbottiture
interne, chiusure sicure o rivestimenti anti-polvere e anti-umidità, che non sono previsti per i contenitori standard.
Tutte le maggiori istituzioni internazionali che proteggono documenti e libri preziosi impiegano di norma contenitori su misura per documenti storici particolarmente fragili o di grandi dimensioni, con materiali scelti per resistere a lungo termine agli effetti del tempo e alla variabilità delle condizioni ambientali.
Controllo ambientale: un complemento essenziale alla scelta dei contenitori
Infine, desideriamo completare questa nostra disamina con una breve osservazione. Oltre alla scelta dei materiali e dei contenitori, il controllo dell’ambiente di conservazione resta e resterà sempre una variabile cruciale.
Anche il miglior contenitore può essere insufficiente se le condizioni ambientali – come temperatura e umidità relativa – non sono adeguatamente monitorate e regolate nei luoghi di conservazione.
Preservare il microclima più idoneo alla conservazione è un elemento portante di qualsiasi strategia che miri a proteggere i beni culturali nel lungo periodo.
Per questo può essere opportuno accompagnare a controlli costanti l’impiego di macchinari come INT4SAN.
Conclusioni
In sintesi, la cartotecnica per la conservazione a lungo termine rappresenta un pilastro fondamentale per chi desidera proteggere materiali di valore storico e culturale, come documenti antichi, libri rari, pergamene, mappe e collezioni fotografiche.
Scegliere contenitori realizzati con materiali conformi alle normative ISO, come la EN ISO 9706:2010 e la ISO 16245:2012, e convalidati dal PAT Test garantisce una protezione efficace, impedendo, a parità di altri fattori, il degrado fisico, chimico e biologico di questi preziosi beni.
Ogni contenitore dovrebbe essere selezionato con cura, in base alle esigenze specifiche di ciascun bene archivistico o librario che dovrà proteggere, e realizzato con tecniche e materiali che rispettano i più alti standard di conservazione.
Questo processo è particolarmente cruciale per gli archivi e le biblioteche che desiderano davvero preservare le proprie collezioni per le generazioni future.
Il nostro suggerimento, se desideri investire nella conservazione di qualità, è di rivolgerti a CTS Conservation, l’unico distributore autorizzato della cartotecnica per la lunga conservazione prodotta dalla Fratielivi.
Gli articoli prodotti dalla Fratielivi, siano essi standard o su misura, sono conformi alle migliori pratiche internazionali, realizzati secondo criteri rigorosi, pienamente rispettosi delle normative citate. Essi rappresentano la scelta ideale per chi cerca soluzioni all’avanguardia, testate e certificate.
Proteggi il tuo patrimonio: affidati alla cartotecnica per la lunga conservazione prodotta dalla Fratielivi e distribuita da CTS Conservation.